L’opera dei pupi è un tipo di teatro in cui gli attori non recitano direttamente di fronte al pubblico, ma lo fanno attraverso l’uso di marionette dette, appunto, “Pupi”. Questa forma d’arte si diffuse in Sicilia tra il 1800 ed il 1900, e dal 2008 è stata iscritta dall’ UNESCO tra i Patrimoni Orali e Immateriali dell’Umanità.
L’immensa varietà di personaggi inventati e costruiti dai “pupari” erano per la maggior parte ispirati ai romanzi cavallereschi che raccontavano le gesta di Carlo Magno e i suoi paladini.
Il teatro dei pupi narrava, dunque, di un mondo fondato sui valori dell’onore e del coraggio, della giustizia e del rispetto verso il gentil sesso. Era un teatro itinerante, spesso arrangiato nelle piazzette e quindi alla portata di tutti, ricchi e poveri.
In un’epoca in cui la televisione non aveva ancora fatto la sua comparsa nelle vite e nelle menti degli italiani, l’opera dei pupi rappresentava una delle pochissime forme di intrattenimento culturale di cui il popolo poteva usufruire.
La funzione culturale di questi teatri fu immensa: era una società che educava al bello!
Molti contadini, per la maggior parte analfabeti, conoscevano a memoria alcune storie, ne inventavano di nuove e contribuivano a restituire al repertorio popolare una ricchezza che non sempre è giunta ai giorni nostri.
Ma accanto alla funzione culturale-educativa, c’era la funzione “catartica”, per dirla con Aristotele: Il popolo, immedesimandosi nelle gesta dei paladini che combattevano per la patria o per l’amata donzella, poteva soddisfare una sete di giustizia di cui soffriva la mancanza. Gli ultimi della società – che per la verità erano la maggior parte – grazie a quelle storie impregnate di valori nobili, potevano immedesimarsi catarticamente in un mondo giusto, a fronte di una realtà – quella latifondista siciliana – colma di angherie e soprusi.
Oggi, come forse era prevedibile, l’affluenza nei teatri dei pupi è in declino. Oggi, l’affluenza a qualunque forma d’arte è in declino: i libri si leggono di meno, i teatri si riempiono di meno…
Quali sono gli equivalenti dell’opera dei pupi oggi? Dove ricerchiamo, oggi, quell’effetto catartico che un tempo svolgevano il teatro, la letteratura o l’arte in genere?
I do not even know how I ended up here, but I thought this post was good. I do not know who you are but certainly you are going to a famous blogger if you are not already 😉 Cheers!