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    Sul Coraggio Di Scegliere Ciò Che Si Ama

    Nella foto, da sinistra, Karl Marx (1818-1883), Ra Kalam Bob Moses (1948). Vincent Van Gogh (1853-1890)

    Esistono persone che hanno il coraggio di fare ciò che amano, anche se questo significa rinunciare a tutta una serie di elementi che la nostra società e la nostra cultura reputano fondamentali, primo tra tutti la stabilità economica.

    Esistono altre persone che hanno il coraggio di fare ciò che amano e ottengono un successo tale da non dover rinunciare a tutti quegli elementi che la nostra società e la nostra cultura, ancora molto classista (soprattutto al Sud-Italia) reputano fondamentali, ossia la stabilità economica e tanti altri benefici correlati alla posizione di lavoro, il prestigio sociale dovuto dalla posizione ricoperta, vacanze pagate, malattia pagata, assicurazione sanitaria, pensione e tanto altro.

    Esistono altre persone che invece si fanno trascinare dagli eventi, e magari si ritrovano a fare cose che non necessariamente amano semplicemente per avere tutti o alcuni di questi elementi che la nostra società e la nostra cultura reputano fondamentali.

    Ed esistono ancora altre persone che pure si lasciano trascinare dagli eventi, che si accontentano di fare cose che non amano semplicemente per avere un salario minimo, ma senza avere il prestigio sociale dovuto dalla posizione ricoperta, né gli altri benefici correlati alla posizione di lavoro, ossia vacanze pagate, malattia pagata, assicurazione sanitaria, pensione e tanto altro.

    Quale sia la scelta giusta e quella sbagliata è un giudizio che spetta al soggetto. La maggior parte delle persone considera più sensata e giusta la strada della stabilità economica e degli altri benefici legati alla posizione ricoperta. Esiste però una categoria di persone che considera giusto seguire le proprie inclinazioni e le proprie passioni fino in fondo. Si tratta di una porzione minoritaria dell’umanità, rivoluzionaria, capace di ignorare questi condizionamenti sociali; più coraggiosa, aperta al rischio di fallire e di vivere con più difficoltà, pienamente votata a fare ciò che ama, costi quel che costi, disposta a ricevere le critiche di genitori, amici e parenti che pensano in maniera più tradizionale e conservatrice e che si preoccupano del suo futuro incerto ed impervio.

    All’interno di questo gruppo rivoluzionario gioca un ruolo fondamentale la situazione economica e culturale della famiglia di provenienza. Per una persona proveniente da una famiglia benestante e/o già inserita nel settore in cui il soggetto vuole fare carriera, può essere certamente più semplice riuscire ad avere successo, perché si ha la possibilità di avere accesso ad un’educazione migliore e si ha più sostegno da parte della famiglia stessa; per una persona proveniente da una famiglia povera, magari con altri problemi correlati, e/o non inserita nel settore in cui il soggetto vuole fare carriera, può essere certamente più difficile riuscire ad avere successo, perché spesso non si ha la possibilità di avere accesso ad un’educazione migliore e si rischia spesso di avere meno sostegno da parte della famiglia stessa.

    Come insegnano John Stuart Mill (1806-1873, “On Liberty”, pubblicato nel 1859) e Karl Marx (1818-1883, “Das Kapital”, pubblicato nel 1867), il livello economico ha un effetto diretto sul grado di libertà del soggetto, e l’unico modo per garantire pari opportunità è risolvere la disparità economica tra i soggetti, perché è un dato di fatto che chi è più ricco è più libero di chi è più povero.

    Detto questo, la storia ci mostra tanti esempi, tra i quali Karl Marx, Vincent Van Gogh (1853-1890), Ra Kalam Bob Moses (1948) – tutti e tre nella foto sopra – e tanti altri, di persone che hanno deciso di vivere una vita in povertà facendo ciò che amano, senza scendere a compromessi col mercato per vendere le proprie opere, interessati ad esprimere se stessi in maniera pura, senza contaminazioni; disposti a rinunciare al successo economico durante la loro vita, spesso finendo per ottenere un riconoscimento mondiale del valore delle loro opere soltanto dopo la loro morte.

    A queste persone, a questi geni rivoluzionari va il mio più profondo rispetto, per il loro coraggio, la loro piena dedizione e il loro impegno verso ciò che hanno amato.

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    1 commento

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